Che cos’è l’apprendistato professionalizzante?
L’apprendistato professionalizzante è un contratto indirizzato ai giovani (tra i 18 e i 29 anni) che consente di acquisire una qualifica professionale. Regola un rapporto di lavoro nel quale l’azienda si impegna a istruire l’apprendista attraverso fasi di insegnamento pratico e tecnico-professionale.
La formazione per l’apprendistato professionalizzante, come previsto dalle normative nazionali e regionali vigenti, si articola in formazione di tipo professionalizzante, a cura dell’impresa (durata e modalità di erogazione sono stabilite a livello nazionale dai contratti collettivi o dagli accordi interconfederali), e formazione per l’acquisizione di competenze base e trasversali, disciplinata dalla Regione.
La formazione interna è stabilita da un piano formativo individuale, allegato al contratto di assunzione, che stabilisce gli obiettivi da conseguire nel percorso in affiancamento al tutor o al referente aziendale.
La formazione esterna, pari a 40 ore, è da svolgersi obbligatoriamente presso un Ente di Formazione accreditato e non rappresenta un costo aggiuntivo per le imprese.
Deve essere progettata sulla base di moduli formativi di base e trasversali che variano in funzione all’area professionale di inserimento dell’apprendista, è obbligatoria solo per la prima annualità del contratto e deve essere completata entro 1 anno dalla data di assunzione.
La Regione finanzia l’offerta formativa di competenze di base e trasversali con risorse del Fondo sociale europeo e con risorse nazionali, assegnate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il finanziamento avviene attraverso l’erogazione di assegni formativi (voucher), che sono liquidati dalla Regione agli enti di formazione in nome e per conto degli apprendisti, a conclusione dei percorsi formativi.